Visita Erice, città di Venere

Erice, è un’antica città greca e fenicia, e si trova sull’omonimo monte posta a 751 m.s.l.m, dal quale domina da un lato Trapani e le saline, le Egadi,  e ancora più a sud Marsala; dall’altro il Mar Tirreno, il golfo di Castellammare, la costa che arriva a San Vito lo Capo e oltre.
Erice appartiene al circuito dei borghi più belli d’Italia.

Erice, città di Venere

E’ un luogo ricco di storia, tra tutti i dettagli che mi hanno affascinato maggiormente vi è il culto della Venere ericina, che attirò popolazioni da ogni dove su questa vetta. A questo culto erano molto legati i marinai,  anche per la presenza di  Ierodule, giovani prostitute sacre alla dea dispensatrice di amore e voluttà.

E’ un luogo magico e fuori dal tempo con la sua atmosfera medievale, data dalle strade selciate e dai muri di pietra e da molti suoi edifici. Camminando per le sue strade è facile imbattersi in altri stili quali il barocco, il gotico, e l’architettura normanna. Se visitata durante l’autunno o l’inverno, si potrà avere l’occasione di ammirarla avvolti da una leggera nebbia che la renderà ancora più misteriosa.

Visita Erice, tour consigliato nella città di Venere

Sono molte le cose da visitare, lasciando la macchina fuori dal centro di Erice, o lasciando la funivia che da Trapani porta ad Erice, si da Porta Trapani, e dopo poco si incontra la Chiesa Matrice edificata con materiale proveniente dal Tempio di Venere. Fu costruita a scopo difensivo e lo si nota dalle forme massicce e dai merli. La facciata è alleggerita da un bel rosone rifatto sull’originale, e  parzialmente nascosto da un portico gotico aggiunto un secolo più tardi. L’interno, in stile neogotico, conserva un bel retablo marmoreo rinascimentale. Adiacente la chiesa vi è la Torre Campanaria, che era utilizzata per l’avvistamento, ed è caratterizzata da feritoie e bifore ed in alto da merlatura ghibellina. Proseguendo per via Vittorio Emanuele, si giunge nella bellissima piazza del municipio, al cui interno troverete il Museo Cordici, che custodisce i beni archeologici.

Da qui si può innanzitutto andare a vedere un’attrattiva della città di Erice, ossia le Mura Elimo-Puniche,  dotate di torri per l’avvistamento, di piccole aperture per il passaggio di rifornimenti e persone e di un camminamento. Il tratto meglio conservato è  lungo la via dell’Addolorata, tra Porta Carmine e Porta Spada. Alla fine giungendo verso Porta Spada, potrete visitare la Chiesa di sant’Orsola, che nella sua navata principale conserva l’originaria struttura gotica.

Sempre dalla piazza vicino il Comune, se si prosegue  verso est sulla via Cordici, si arriva alla graziosa Piazzetta S. Domenico, circondata da palazzi signorili, ed infine alla Chiesa di San Giovanni Battista, che svetta con il suo bianco candido sul belvedere ai suoi piedi.

Da qui si può proseguire fino alla Torretta Pepoli, che sorge a strapiombo su rocce circondata da una natura selvaggia, era il  “pensatoio” del conte Agostino Pepoli, dove il mecenate incontrava studiosi e artisti. Oggi è sede di un museo sulla storia di Erice.

Sempre dalla Chiesa di San Giovanni Battista si può proseguire verso le Torri del Balio e Giardino , le torri furono edificate in periodo normanno come difesa, mentre il Giardino circonda le Torri ed anche il Castello di Venere.

Anticamente le Torri del Balio erano collegate al Castello di Venere, tramite un ponte levatoio.

Il castello risale al periodo normanno, anche se anticamente qui sorgeva il tempio dedicato a Venere ericina. In epoca normanna il tempio era diroccato e al suo posto venne costruita questa fortezza arroccata e dominante sul mare e sulla pianura sottostante con la vista su Trapani e sulle Egadi da un lato e su Monte Cofano dall’altro.

Fuori dal centro storico è possibile visitare il Quartiere spagnolo, una costruzione iniziata nel’600, ma mai completata che doveva ospitare una guarnigione di soldati spagnoli. Da qui si gode della vista su Monte Cofano, e vi è una leggenda che narra che nelle notti di tempesta lo spirito del capitano della guarnigione chiamato “Birrittedda russa” si manifesti in questi luoghi.

Consigli:

Una delle migliori pasticcerie gestita da due storiche e  cordiali  signore è il Cafè Pasticceria Michele. Non perdetevi i dolci tipici:

  • bocconcini di Erice, dolci di pasta reale con  marmellata di cedro al liquore;
  • genovese alla crema, dolce di pastafrolla spolverati di  zucchero a velo;
  • mustazzoli, antichi biscotti con mandorle e chiodi di garofano.

Molti sono i negozi che vendono prodotti dell’artigianato. Potrete sbizzarrirvi per poter portare a casa qualche manufatto originale da Erice, città di Venere.

Per chi vuole arrivare via aereo per visitare Erice e tutte le altre bellezze intorno in un weekend, vi è l’aeroporto di Trapani-Birgi, con voli low cost da tutta Italia.