La bontà del Finocchio marino

Andar per Finocchio marino

Quanto può regalarci la natura è davvero incommensurabile, ci regala squisitezze anche senza far sforzi in particolare, come il Crithmum maritimum L., pianta erbacea perenne.

Il finocchio marino è diffuso su tutte le coste italiane, il suo habitat è limitato ai litorali rocciosi marini.

E’ considerato più una pianta alimentare, anche se ha infinite proprietà officinali quali favorire i processi digestivi, avere un’azione diuretica, vermifuga, ed inoltre attenua la fermentazione e gli spasmi gastrointestinali.

Il suo sapore è un incrocio tra aneto, finocchio e sedano, quindi è leggermente piccante. Le parti eduli sono le foglie ed i semi. Può essere utilizzato cotto o crudo nelle insalate, conservato sott’aceto, impiegato per arricchire sughi ed accompagnare piatti di pesce, uova e carne.

Ricette

Come l’ho consumato io:

Durante una passeggiata lungo un litorale roccioso poco frequentato ed abbastanza libero da inquinamento, ne ho raccolto una giusta quantità per preparare un pasto completo ossia in primis un buon piatto di pasta.

Dopo una leggera cottura, ho fatto saltare una parte di Finocchio in padella con l’aglio ed il pomodorino per poi condire la pasta.

Un altro modo di consumarlo, che secondo me, fa molto richiamo al palato, tanto che ne avrei mangiato all’infinito è  cucinato al forno.

Porre una buona quantità di finocchio lessato in una teglia, condire con olio e.v.o., aceto di vino bianco, sale, aglio, menta e mollica di pane, e passare in forno 12 minuti circa a 180 °C.

Si consiglia sempre l’uso ed il consumo di tali piante alimurgiche con parsimonia e sempre informandosi meglio su eventuali effetti collaterali in base al proprio stato di salute.

Inoltre, come tutte le piante presenti sul pianeta terra, dev’essere raccolta con criterio, rispettandola e facendo in modo che possa riprodursi continuamente sulle nostre coste.